La funzione politica (non partitica!) dei movimenti di studenti universitari cattolici

di Francesco Fonte, SEGRETARIO DEL GRUPPO G. LAZZATI DELL’UNIVERSITÀ CATTOLICA DI MILANO, STUDENTE DI
GIURISPRUDENZA, IMPEGNATO A LIVELLO EUROPEO E INTERNAZIONALE CON LE ASSOCIAZIONI DI PAX
ROMANA E JECI-MIEC.

La partecipazione dei movimenti di studenti universitari cattolici all’edificazione e
allo sviluppo della società, nazionale e internazionale, 2 può essere annoverata tra gli
auspici che hanno condotto, nel 1887 alla fondazione dell’Unione Internazionale
degli Studenti Cattolici, oggi rifluita in IMCS-Pax Romana, organizzazione fondata
nel 1921 della quale la F.U.C.I. è parte attiva.3
La nascita del movimento si verificò nel contesto culturale degli intellettuali Cattolici
della Svizzera e della Francia del XIX secolo.4 I mutamenti degli assetti sociali causati
dalla Seconda Rivoluzione Industriale indussero i movimenti cattolici ad
intraprendere una significativa azione caritatevole nei confronti delle “nuove classi
svantaggiate”5 la quale ben presto venne associata alla necessità di contribuire, in
ossequio al pensiero sociale cattolico, al rinnovamento delle strutture di pensiero
esistenti. Tali tensioni condussero alla Fondazione dell’Unione di Friburgo,
movimento di intellettuali cattolici provenienti dall’aristocrazia locale i quali
assunsero, tra gli auspici fondamentali dell’associazione, lo sviluppo di una maggiore
precisione dottrinale e scientifica nell’affrontare i problemi sociali e la necessità di
stimolare la coscienza sociale delle classi più avvantaggiate.6 A tale movimento erano
legati gli stessi membri dell’Unione Internazionale degli Studenti Cattolici.7
Nell’economia del breve contributo risulta impossibile sviluppare un’analisi
compiuta del contesto storico e delle dottrine che hanno contributo al pensiero
cattolico sociale durante la Seconda Rivoluzione Industriale. Tuttavia, da tali
momenti possono essere desunte delle massime di azione per i Movimenti Giovanili
Cattolici del giorno d’oggi.
Tale aggregazione si è sviluppata nella necessità di rispondere alle sfide sociali del
presente e rappresenta un momento di sintesi tra la spiritualità propria dei
movimenti giovanili cattolici e le tensioni politiche nei confronti delle quali essi sono
chiamati ad agire.
Giova notare che tali sviluppi culturali sono nati dalla volontà di laici cattolici che, a
distanza di più di un secolo dalle riflessioni contemporanee sui laici nella chiesa
promanate dalle Costituzioni del Concilio Ecumenico Vaticano II, avevano
creativamente interpretato la loro posizione rispetto alla società, nella ferma

consapevolezza di una vitale distinzione di ruoli tra loro stessi e le gerarchie
ecclesiastiche. Tale riconoscimento è risultato fondamentale per l’elaborazione di
pensiero sociale cattolico e oggi risulta minata da una particolare tendenza delle
associazioni cattoliche a chiudersi in se’ stesse, occupandosi prevalentemente della
comprensione delle dinamiche contemporanee alla luce dei principi del Vangelo
senza occuparsi8, in termini pratici, di questioni sociali, alle quali sono primi fra tutti
chiamati a rapportarsi. Lo stesso Statuto della F.U.C.I. esprime, nel preambolo, la
necessità di istituire un dialogo con le “istituzioni e le organizzazioni civili per
consolidare la collaborazione”9. Particolarmente stimolante il richiamo, da parte
dello stesso documento, dell’incentivo alla partecipazione alla vita studentesca10.
Ad opinione di chi scrive tale ambito di lavoro necessiterebbe di ulteriori
approfondimenti in sede federativa, specialmente con riferimento ad un
rafforzamento della presenza dei fucini all’interno delle università piuttosto che nel
portare all’estremo l’obiettivo di “fare comunità”, il quale se mal ponderato può
condurre a interpretazioni che rimandano inesorabilmente all’esclusività del
contesto del gruppo rispetto ad altre esperienze, non fornendo, nell’ottica della
sviluppo della persona del singolo fucino, un quadro realistico delle modalità dello
svolgimento di un discernimento maturo e responsabile.
Nella consapevolezza di queste premesse, la funzione politica delle associazioni di
studenti universitari cattolici si caratterizzerebbe quale alternativa al circuito politico
tradizionale, attraverso modalità che da quest’ultimo differiscono. Tra questi la
necessità di rispondere attraverso solide campagne di sensibilizzazione culturale di
fronte a decisioni politiche inique e finanche di inevitabili prese di posizione rispetto
a decisioni dell’autorità pubblica che mal si conciliano con lo spirito del Vangelo11.
Come sopra richiamato significativo è il contributo delle associazioni internazionali
di universitari cattolici alla promozione dei diritti umani, mediante una strutturata
azione di advocacy nelle organizzazioni internazionali, la quale costituisce
un’occasione per associazioni come la F.U.C.I. possano ri-pensare la propria
collocazione all’interno della società attraverso la partecipazione all’elaborazione di
linee di indirizzo per lo sviluppo di programmi di pressione finalizzati alla tutela dei
diritti. In conclusione, appare vitale il coinvolgimento degli universitari cattolici alla vita
politica12, non coinvolgendosi meramente in articolate riflessioni sulle attuali
tematiche politiche ma lasciandosi interpellare dalle problematiche del nostro
tempo.13
Tale azione non deve essere ispirata da motivi “revanscisti” ma costituisce un
essenziale servizio alla società nel fornire il punto di vista di una particolare visione
solidaristica e di collaborazione tra le diverse parti sociali coinvolte nei processi.
Un significativo esempio da cui attingere è il significativo moto sociale dei movimenti
cattolici sudamericani, i quali hanno sviluppato tali prospettive. Dalle proteste
rispetto alle classi dominanti (protesta contro i proprietari terrieri in Brasile sul
finire del XX secolo), alla compiuta riflessione, nel solco della necessità di
emancipazione delle classi sociali più svantaggiate, in materia di uguaglianza di
genere e delle condizioni di lavoro.14
Quali provocazioni per il fucino di oggi?

2 Per tutti si veda Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, “Compendio della Dottrina Sociale
della Chiesa”, 443 Città del Vaticano, 2004, dove si esprime un considerevole apprezzamento nei
confronti dell’azione di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e di stimolo politico svolta dai
movimenti per i diritti dell’uomo e dalle organizzazioni non governative sul piano internazionale. Ne
sottolinea l’importanza anche Giovanni Paolo II, “Lett Enc. Sollecitudo Rei Socialis”, 26, Città del
Vaticano, 2004.
3 “A brief history of IMCS-Pax Romana”, in imcsap.org, disponibile al seguente link
https://imcsap.org/history/.
4 N. J. Paulhus, “Social Catholicism and the Freibourg Union”, in Selected Papers from the Annual
Meeting (Society of Christian Ethics), 1980, 63-88. Con riferimento al contesto tedesco A. Saunders,
“Who has the mouth, has the future. Three youth movements in twentieth century Germany”, in
Journal of Contemporary History, 2006, 175-183.
5 Ibidem.
6 Ibidem; cfr. nota n. 2.
7 Cfr. nota n. 2.

8 Si veda sul punto l’auspicio di Giovanni Paolo II, “Lett Enc. Christifideles Laici”, 30, Città del
Vaticano, 1988; ripresa dallo Statuto della F.U.C.I., consistente nella necessità che le associazioni di
fedeli cattolici sviluppino L’impegno di una presenza nella società umana che, alla luce della dottrina
sociale della Chiesa, si ponga a servizio della dignità integrale dell’uomo”.
9 “Strettamente legato all’approfondimento teologico e culturale è l’impegno della F.U.C.I. per
l’educazione ad una coscienza politica intesa come formazione di uomini e donne che, sensibili alla
ricerca del bene comune e alla difesa dei diritti di ciascuno, sappiano mettersi responsabilmente e
generosamente a servizio non solo della comunità cristiana, ma anche della comunità civile.
Pertanto si impegna ad educare alla professionalità, per fornire un servizio serio e competente nel
futuro ambiente di lavoro; a provocare interesse e senso critico riguardo le questioni e i problemi
che investono il mondo contemporaneo; ad attivare il dialogo con le istituzioni e le organizzazioni
civili per consolidare la collaborazione e far crescere in ciascuno la coscienza di una cittadinanza
attiva e responsabile. Nell’Università la F.U.C.I. si impegna a creare occasioni di confronto
costruttivo su tematiche inerenti il mondo universitario e il suo continuo aggiornarsi. Invita alla
partecipazione attiva alla vita studentesca”.
10 Ibidem.
11 Si richiama il ruolo dei movimenti di opposizione nella Francia tra le due Guerre. Ampiamente sul
punto si rimanda a S. B. Whitney, “Mobilizing youths. Communists and Catholics in Interwar
France”, Duke University Press, 2009.

12 si veda nota n. 1

13 Si rimanda agli ampi rilievi di R. Mackin, “Liberation Theology and Social Movements”, in P.
Almeida, A. Cordero Ulate (ed.), “Handbook of Social Movements across Latin America”, Springer,
2015, 110 ss.