di Spinella dell’Avanzato

Rondine Cittadella della Pace è un’organizzazione che s’impegna per la riduzione dei conflitti armati nel mondo. Rondine diffonde la propria metodologia per la trasformazione creativa dei conflitti in ogni contesto, permettendo a tutte le persone di dotarsi degli strumenti più
idonei a gestirli.
Nasce e vive a Rondine, un borgo medievale toscano, a pochi chilometri da Arezzo, e offre a chiunque la frequenti una duplice opportunità: rigenerare l’umano e diventare leader di sé stessi e della propria comunità, nella ricerca del bene comune. La visione di Rondine si sviluppa attorno allo Studentato Internazionale – World House, che dal 1997 accoglie giovani provenienti da Paesi teatro di guerre o in situazioni di post-conflitto. Essi sono aiutati a scoprire la persona nel proprio nemico, attraverso la disponibilità a dar vita a una relazione ex novo con un membro della parte “nemica”. É un’esperienza formativa difficile per certi aspetti e sorprendente per altri: una convivenza quotidiana strutturata in un percorso articolato, dove l’accoglienza, la comunità di vita e la formazione creano un circolo virtuoso e permettono un cambio di mentalità nei confronti del conflitto, dei dolori provocati da una sua degenerazione e l’importanza della relazione per contribuire a cambiare il mondo. Fin dall’inizio della sua esperienza, Rondine ha inteso formare giovani che sapessero avere ruoli di guida matura, con occhi diversi sul passato e sul futuro, in Paesi condannati dall’odio, se non addirittura all’odio. Potremmo dire che svelare l’inganno del
nemico è per Rondine premessa a una nuova leadership di pace. In un tempo lungo due anni e in uno spazio comune, quello del borgo della Cittadella della Pace, si arriva al cuore di una riscoperta della comune umanità, figlia di una più autentica conoscenza di sé e dell’altro. Il conflitto viene accolto come dinamica del quotidiano che in sé ha un valore nuovo: un terzo che cambia gli sguardi. Avviene così un profondo ripensamento del tema del conflitto che parte dalla riscoperta della fiducia: reimmettere dosi di fiducia nelle relazioni non significa eludere il conflitto, bensì trasformare lo sguardo sul conflitto, fino a giustificare un approccio positivo e generativo nei suoi confronti. Sono cinque le parole chiave del Metodo Rondine attraverso le quali si sviluppa e struttura l’intero percorso formativo, di comunità e di condivisione dei giovani della World House:
1. Relazione: parte costitutiva dell’essere umano, contiene ogni possibilità evolutiva, compresa l’amicizia, che, essendo il valore supremo della vita stessa nelle sue diverse articolazioni, è anche l’anima della vita civile, sociale e politica verso la quale la relazione è orientata;
2. Persona: “diventare” persona, perché non lo si è dalla nascita sotto il profilo educativo. Ciò è reso possibile dalla consapevolezza della propria e altrui unicità. Questa garantisce la libertà di interagire in modo diretto, per essere responsabili nel confrontarsi “in prima persona” (tra due o tra pochi o tra molti) soprattutto nei momenti di cambiamento o di crisi. Sentirsi persona stimola la ricerca di essere sé stessi, cioè di darsi un volto sia nella propria vita interiore, che nello spazio pubblico; 3. Comunità: in un luogo dove si vive “attraverso” e “oltre” l’incontro con l’altro e con gli altri vicini, la comunità stimola il senso di un’appartenenza multiforme mediante una identità evolutiva: ciò significa che il singolo è protetto dallo spazio, ma al tempo stesso non si chiude, in quanto sfidato ad aprirsi insieme al mondo;
4. Politica: orientamento per i “beni comuni” del pianeta Terra. Dal “mio” al “nostro” e poi al “loro”, la realtà politica chiama a diventare cittadini del mondo, appunto “cosmopoliti”. Si manifesta attraverso la capacità di occuparsi degli altri oltre i confini dello spazio locale, cioè verso l’intera famiglia umana, e oltre il tempo attuale, cioè verso le future generazioni. Questa tensione consente di uscire dal vittimismo e da una presunta innocenza, con la conseguenza di riconoscere l’eredità di una memoria avvelenata nei Paesi di provenienza, al fine di purificarla e di fare scaturire una memoria diversa, nuova;
5. Festa: parola magica che fonde la bellezza della persona, la forza dischiusa da ogni relazione e l’attenzione verso tutti. In questo “mix” sta il motivo per fare festa nonostante il dolore, realtà ineliminabile. Quando dunque la festa non è un mero divertimento o non la si celebra solo obbligati dal calendario, è lo spazio-tempo “alternativo” che rigenera il quotidiano, perché esprime la gioia inclusiva, la creatività e
le sane radici culturali.

Oltre al percorso formativo basato sul Metodo Rondine e alla vita quotidiana comunitaria, i giovani della World House hanno l’opportunità di frequentare un master universitario, in qualunque ambito disciplinare, che arricchisce il profilo professionale con il quale arrivano a Rondine. L’obiettivo di tutto il percorso è poi quello di permettere loro di tornare nei propri Paesi portando un cambiamento possibile, anche attraverso un progetto di impatto sociale che proprio a Rondine cominciano a mettere a fuoco, elaborare, definire (attraverso tutti gli strumenti necessari alla sua realizzazione). Noam Pupko, Rondine d’oro (ex studente della World House negli anni 2011-2013) oggi ha incanalato l’esperienza di Rondine, con tutte le competenze socioemotive, relazionali e trasversali acquisite, nella professionalità di educatore e spiega come questa sia espressione di leadership di pace: “Essere un leader o guidare il cambiamento? Questa è la domanda che mi ha accompagnato a lungo dall’adolescenza. Ho sempre saputo che volevo cambiare il mondo ma pensavo anche al leader come ad un ambito strettamente politico e alla leadership come alla capacità di influenzare e convincere le persone a seguire il percorso deciso dal leader. Questa concezione è cambiata drasticamente con le mie esperienze personali e professionali ed una nuova concezione è emersa, ha preso forma e si è consolidata a Rondine, come studente e poi come formatore/educatore dell’organizzazione. L’esperienza di Rondine presenta infinite opportunità di lavoro e di sviluppo dell'intelligenza emotiva e delle capacità relazionali. L’ambiente interculturale di Rondine è una sfida quotidiana di mediazione e negoziazione tra diversi punti di vista, opinioni e prospettive. Questo ambiente, ricco di diversità, spinge lo studente fuori dalla sua zona di comfort nella sua zona di apprendimento e crescita, e lo incoraggia a riflettere sulle proprie convinzioni e prospettive e a gestire e regolare la risposta emotiva di questo processo. Una delle grandi sfide a Rondine è gestire gli aspetti condivisi della vita quotidiana della comunità di studenti: una struttura comunitaria senza una rigida gerarchica ma solo perché siamo tutti parte attiva del benessere della comunità, ne siamo tutti responsabili e rispettosi. E’ una complessità che genera conflittualità interpersonali e intrapersonali e dobbiamo insieme trovare le migliori soluzioni che mantengano un’;elevata coesione sociale. A Rondine ho potuto sperimentare e trovare altri elementi chiave per la formazione dei leader, anche nel campo educativo: il Metodo Rondine si concentra sul non nascondere le proprie fragilità, che diventano dimensione generativa di potenzialità. L’esperienza che ho vissuto come studente della World House mi ha aiutato a sviluppare la mia capacità di adattare, modificare o cambiare gli “ingredienti” di un’azione educativa (contenuti, metodologia,
contesto, stile comunicativo) per valorizzare le esigenze specifiche di un dato target. Questa capacità è in parte tecnica (avere familiarità con diverse metodologie), ma soprattutto mentale, perché si tratta di adottare un approccio creativo e aperto al cambiamento che non abbia
paura di sperimentare, innovare e trasformare i rischi in opportunità di crescita. La dinamica formativa di Rondine ha oggi tre ambiti di applicazione dentro e fuori Rondine:
1) nell’alta formazione, con la World House che ha permesso di strutturare un Master in “Global Governance” con l’Università di Siena e sviluppare il progetto della “Global Leaders School” (annunciato alle Nazioni Unite nel 2019);
2) nell’istruzione, con il Quarto Anno (30 adolescenti selezionati provenienti dai licei di tutta Italia che frequentano la loro quarta superiore a Rondine) che ha permesso di avviare il progetto Sezione Rondine (con 25 scuole superiori di tutta Italia che hanno attivato dall’a.s. 2022/2023 una sperimentazione che applica il Metodo Rondine nella relazione educativa docente-studente e nell’intero percorso scolastico ordinario);
3) nella formazione, dove il Metodo Rondine viene messo a disposizione di vari target (dagli imprenditori, ai manager, ai docenti, ai singoli individui perché la capacità di abitare il conflitto e non subirlo è un bisogno relazionale comune) attraverso Rondine Academy.