“Vidi la città… scendere dal cielo“
In Toscana, nel verde delle foreste casentinesi, cento universitarie e universitari provenienti da tutta Italia, da domenica 31 luglio a sabato 6 agosto, hanno partecipato all’annuale settimana teologica organizzata dalla Federazione Universitaria Cattolica Italiana. Ospiti della comunità monastica di Camaldoli, i giovani hanno condiviso un’esperienza di riflessione, preghiera e convivialità. Il tema scelto per questa edizione, “Vidi la città…scendere dal cielo“, è volto a considerare e pensare la città come luogo teologico e frontiera di evangelizzazione. “Se l’incontro con Dio è qui, adesso, nella storia, nelle nostre città, non possiamo restare in attesa di un’altra vita. Occorre metterci in cammino e lavorare insieme per realizzare ora il tempo promesso”, spiega la presidenza nazionale della FUCI. “Come cristiani non possiamo rinunciare a spenderci per il bene delle nostre città e a scoprire in esse un luogo teologico in cui incontrare Dio oltre le mura delle nostre chiese, nei contesti e nelle relazioni della nostra quotidianità”.
Ignazio Sanna, arcivescovo emerito di Oristano e già presidente della Pontificia Accademia di Teologia, ha accompagnato la riflessione durante i primi giorni dell’iniziativa, mettendo in luce il nuovo modello teologico di Papa Francesco, che, ha spiegato il monsignore, “consiste nel considerare come un luogo teologico imprescindibile la storia delle singole persone e della comunità civile e religiosa”. Si tratta di invertire il paradigma classico, che procede dal testo al contesto, dalla Parola alla storia, per passare a un paradigma nuovo, che muove dal contesto al testo, ossia dalla concretezza della vita alla sua lettura in chiave teologica.
Luca Bressan, vicario episcopale della diocesi di Milano, ha aiutato ad indagare quale impegno di evangelizzazione è richiesto oggi nella società e quali urgenze comunitarie esigono un impegno pastorale rinnovato per essere Chiesa cittadina, immersa nella realtà e capace di stare nelle sue ferite.
Durante i pomeriggi i giovani universitari si sono invece confrontati tra di loro per approfondire, attraverso dei laboratori, le riflessioni stimolate dagli ospiti relatori, con l’intento di metterle in dialogo con le realtà locali e le esperienze personali di ciascuno.
Tra i numerosi partecipanti, il gruppo della FUCI di Firenze è stato attivamente presente all’evento, percepito dai giovani universitari fiorentini come occasione particolarmente preziosa potersi confrontare e crescere insieme ad altri coetanei di tutta Italia. “Ritrovarsi così numerosi per partecipare a questa esperienza unica é stata una grazia di Dio. Durante tutta la settimana abbiamo avuto la possibilità di dialogare con relatori illustri in ambito teologico, eppure la settimana Teologica a Camaldoli della Fuci non é incentrata solamente sulla crescita spirituale del fucino, ma dà anche l’occasione di tessere rapporti fraterni fra fucini e fucine, esperienze che al giorno d’oggi non sono affatto scontate“. Queste sono le parole con cui Alessandro Caccavale, presidente del gruppo, riassume la bellezza propria dei momenti di condivisione e formazione.
Anche il gruppo della FUCI di Padova ha preso parte alla Settimana, sempre molto sentita dai giovani universitari patavini che colgono il grande valore di poter dialogare con altri ragazzi provenienti dall’intera penisola. “Questa settimana teologica presso il monastero di Camaldoli ci invita ad essere comunità di giovani in uscita, capaci di creare nuovi spazi di rappresentazione simbolica del cristianesimo in università e nei luoghi culturali che abitiamo. Vogliamo ripartire dall’incontro con l’altro, senza paura ma consapevoli di trovare uno specchio della nostra stessa umanità“, racconta Francesca Adorno, presidente femminile del gruppo, alla luce dell’amicizia cristiana e della formazione condivisa sviluppate in questo tempo a Camadoli.