Natale “coraggioso in tempi fragili”

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria» (Lc 2,1-2).

Riflessione a cura di don Andrea Albertin, Assistente Ecclesiastico Nazionale 

Nell’orizzonte di queste coordinate storiche altisonanti s’inserisce la vicenda di una famiglia semplice. L’imperatore ha stabilito un censimento, per contare i suoi sudditi: un modo per far trasparire il proprio potere e la propria grandezza, a discapito della gente comune. «Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nazaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme» (Lc 2,4). Il viaggio della Santa Famiglia è provocato dal vezzo capriccioso di un potente. La distanza da percorrere, per Giuseppe e Maria, era notevole; davvero grande il disagio per una donna incinta e prossima al parto. Per non parlare dei rischi lungo il tragitto, rappresentati soprattutto dai predoni. Non ultima, la fatica a trovare un alloggio dignitoso e accogliente dove far nascere la nuova vita portata in grembo. Questa famiglia si vede l’esistenza complicata da bizzarre scelte altrui.

Eppure, Giuseppe, Maria (e Gesù, nel suo grembo) non si sottraggono a questa storia così infangata, non recriminano, non si ostinano a dire: «Non è giusto!». Partono e vanno: sono coraggiosi dentro una vicenda storica fragile. All’interno di questa storia, segnata da violenza e oppressione, attraversata dal peccato, grazie a questa coppia di giovani fa l’ingresso la storia della salvezza. Dentro queste vicende, loro, due giovani, sono portatori di Gesù. Essere giovani universitari, coraggiosi in tempi fragili, è una chiamata a portare Gesù, come Maria e Giuseppe, dentro questa storia, contradditoria, complessa, di svolta epocale, amata e salvata da Dio.

 

Buon Natale dalla Presidenza Nazionale F.U.C.I.!

Martina, Pietro, Chiara, Nicola, Tindaro, Marco e don Andrea