Covid19 e Teologia

Di suor Elsa Antoniazzi

Covid 19 e teologia, così più o meno si intitola un corso della gregoriana: professori di diversi ambiti della teologia dialogheranno con un infettivologo. bello ma, la teologia è il discorso su  Dio, ma l’indice sistemato da secoli, ora può anche dialogare con la storia.

Eppure non basta,  credo che sia importante che questo indice fatto dalla storia sia sostenuto da una domanda: cosa dice Dio? Cosa diciamo di Dio.

In primis mi vengono sottolineature forse un po’ basiche, ma preziose.

Una lettura bilica  della questione del male, una lettura teologica della “teodicea” sono interpellate.  perché i cristiani abbiamo una Parola che li sostenga, e che allo stesso tempo li faccia incontrare con l’altro.

Le aberrazioni sul castigo di Dio possono persino farci ridere, ma ne siamo veramente liberi?  sappiamo liberarcene?

A ben vedere potrebbe poi spuntare una sorta di retribuzione alla rovescia- È sicuro che molta parte dei guai portati dal covid ricade sotto la  responsabilità degli essere umani. E fa bene il Papa a ricordarlo e noi con lui, ma non rischiamo di vivere questo con lo stesso spirito di condanna, non del peccato, ma dei peccatori?

In questo periodo tutti ci siamo chiusi nei nostri gruppi perché ricevi i links solo dei tuoi, la teologia fondamentale è invece interpellata ancora a rendere ragione perché i   credenti siano rafforzati nella fede, e per chi non crede….che in questo periodo ha o non ha ragioni per credere?

Ciascuno dei cristiani, come il i fratelli e sorelle non credenti vive la delusione di fronte alla scienza, o meglio l’imbarazzo: un virus ancora ci fa fare quello che si faceva nel medioevo.

Elaborare questo senso di smarrimento dell’ottimismo scientifico, che forse proprio per questo scientifico non era, è compito teologico: la riflessione teologica può custodire il valore della scienza, senza semplicemente condannare l’idolatria? 

La  limitatezza messa a fuoco, l’impiego della tecnologia per la comunicazione  ci fa perdere i corpi, la terra, il nostro spazio punto zero per la visione del mondo.

Tra romanticismi sui cinghiali in città, come  è successo a Bologna, e semplice iper tecnologia ancora ci chiediamo come può essere il futuro.

Custodire il senso di una tecnologia che non ci distrugga, ma che continui ad aiutarci .

Come custodire e pensare il nostro vivere gli uni con gli altri: affettivamente, socialmente, economicamente, politicamente.

La teologa ha da dire per aiutare nella ricostruzione di senso e nel discernimento  e ha parole per accompagnare i cristiani che in questo si impegnano?

Infine, nel bene e nel male abbiamo sperimentato una nuova chiesa:  l’espressione della fede ha trovato luoghi? la dignità battesimale ha aiutato?

Ho lasciato i punti di domanda perché non c’è percorso che non nasca da una crisi, da una domanda, per ciascun di questi ci sono testi, “ esperti” che possono offrire piste di riflessione e ricerca.  Ciò che conta veramente è che alla domanda vissuta si cerchi risposta dalla teologia in dialogo con altri saperi.

Operativamente ogni gruppo potrebbe interpellarsi e da lì cercare. ovviamente anche in questa seconda fase sono a disposizione.

 

BIOGRAFIA 

Nata il 03/09/1959. Suora dell ‘Istituto Internazionale Suore di Os.Marcellina, dette marcelline.

Laureata in Filosofia all’università Cattolica
Licenza teologia presso la FTER, Bologna
Socia ordinaria Coordinamento Teologhe italiane.

Responsabile Pianoro (BO) di Casa Santa Marcellina, casa di spiritualità.