Carissime fucine e fucini,
Carissimi assistenti,
con gioia vi rivolgiamo l’invito a ritrovarci a Roma, in occasione della IX edizione del Modulo formativo organizzato dalla Federazione Universitaria Cattolica Italiana, per partecipare al primo momento di approfondimento congressuale sul tema dell’anno “Città-dinanzi. Lavoriamo per il bene della città.”
Il Modulo formativo, che si svolgerà nelle date dal 26 al 28 novembre presso la Casa Bonus Pastor del Vicariato di Roma, quest’anno assumerà un significato e un ruolo nevralgico all’interno dei percorsi che, come Federazione, ci impegniamo a portare avanti per rinnovare la nostra proposta formativa.
Da un lato, infatti, l’evento ospiterà il momento inaugurale della celebrazione della ricorrenza dei 125 anni di storia della Federazione. L’anniversario, oltre che occasione per fare memoria della nostra storia, è per noi un’opportunità di riscoprire le radici di pensiero e le ragioni di fondo che ancora oggi spingono tanti giovani a mettersi al servizio e a impegnarsi nella realtà associativa della FUCI. Il desiderio di guardare e approfondire il passato e la tradizione della nostra realtà non ha un intento meramente celebrativo, ma vuole essere un impulso alla lettura matura degli elementi di continuità e discontinuità che alimentano il rapporto dinamico con le radici storiche della nostra realtà.
Dall’altro, il Modulo formativo coinciderà con la conclusione della prima fase del percorso di ripensamento che impegnerà in questi due anni la Federazione nell’elaborazione della nuova proposta formativa. L’ultima giornata dell’evento vedrà la condivisione dei primi lavori delle commissioni che hanno come oggetto l’analisi e l’elaborazione del quadro della vita culturale, ecclesiale, universitaria e comunitaria della realtà giovanile. Questo stile di indagine e lettura della realtà che ci circonda, che è il primo e inevitabile passo per poterci interrogare sulla nostra identità e sul nostro carisma culturale ed ecclesiale, è lo stile con cui desideriamo affrontare anche il tema del Modulo formativo di quest’anno: “Leggiamo la città. Le trasformazioni della vita urbana”.
La storia dell’evoluzione delle realtà urbane è una chiave di lettura interessante delle trasformazioni sociali e culturali delle comunità a cui stiamo assistendo negli ultimi anni. Interpretare gli elementi di cambiamento radicale nella struttura e nelle dinamiche della vita delle città ci permette oggi di cogliere le prospettive, le sfide e le difficoltà a cui, come comunità politica, siamo tutti chiamati a rispondere. Leggere e comprendere le nostre città non significa, quindi, restituire il quadro statico di una morfologia urbana, ma l’insieme degli elementi di instabilità, di continuo dinamismo, i processi in atto, l’evoluzione dei rapporti di forza e dei centri di potere, l’attribuzione di nuovi significati e di nuovi valori agli spazi della vita comune e civile.
Eppure, il nostro interesse per l’urbanistica delle città che abitiamo, per l’intreccio tra la natura architettonica e la dimensione sociale delle grandi metropoli e dei piccoli centri abitati, per le relazioni tra gli attori sociali e le istituzioni che cooperano o confliggono nei contesti urbani, non è un interesse puramente descrittivo. Se, da un lato, è necessario chiedersi come i cambiamenti della società si riverberano nella definizione delle nuove forme urbane, dall’altro, è importante interrogarsi su come le scienze urbanistiche e architettoniche possano contribuire, a loro volta, alla costruzione di una nuova comunità solidale.
Quale idea di cittadinanza può essere alla base oggi di un progetto urbano, di un piano di riqualificazione o di ricostruzione delle nostre città? Con questa domanda vogliamo ritrovarci a Roma, dal 26 al 28 novembre, per dialogare con i relatori che interverranno sul tema, per riflettere noi in prima persona sugli elementi di forza e di fragilità delle comunità che abitiamo e per cominciare, insieme, a lavorare per il bene della nostra città.
Salutandovi con affetto, vi aspettiamo!
La Presidenza
Allegra, Lorenzo, Chiara, Andrea, Gabriele e don Andrea