di Cristina Renzi * Ci inseriamo, con questo numero della rivista, nel diffuso e complesso panorama delle riflessioni e discussioni in merito alla proposta di riforma della Carta Costituzionale che in qualità di cittadini italiani saremo chiamati a votare alle urne al referendum del prossimo 4 dicembre. Numerosi sono in questi mesi i dibattiti che si sono costituiti tra esponenti del SI e quelli del NO, plurimi i convegni e le occasioni di confronto in tutto il territorio della Penisola. Quale Federazione Universitaria Cattolica Italiana vorremmo inserirci nella riflessione in preparazione ad un voto consapevole, nel rispetto delle differenti sensibilità dei numerosi studenti che costituiscono la nostra associazione e che in varie parti d’Italia si apprestano a partecipare a questo momento di espressione democratica del governo del Paese.

La Costituzione della Repubblica Italiana, legge fondamentale del nostro Stato, venne pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 27 dicembre 1947 con entrata in vigore il 1° gennaio dell’anno successivo. Frutto del lavoro di confronto dei membri dell’Assemblea Costituente è la Carta che regolamenta l’intero ordinamento Italiano e tutte le leggi dello Stato sono ad essa subordinate.
La Costituzione della Repubblica Italiana, legge fondamentale del nostro Stato, venne pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 27 dicembre 1947 con entrata in vigore il 1° gennaio dell’anno successivo.
Frutto del lavoro di confronto dei membri dell’Assemblea Costituente è la Carta che regolamenta l’intero ordinamento Italiano e tutte le leggi dello Stato sono ad essa subordinate.

Una riforma costituzionale che non nasce dal nulla, ma si inserisce in un trentennale processo di riforma nel nostro Paese. In questi decenni la nostra Federazione ha seguito, si è resa spettatrice o partecipe di questi processi sostenendo sempre l’importanza di una cittadinanza attiva, consapevole e attenta al bene comune. Dopo alcuni contributi legati a questa storia di riforma, nel corso del numero vengono analizzati i principali temi posti a quesito nel referendum del prossimo dicembre: Senato, titolo V ed elezione del Presidente della Repubblica, non dimenticando che insieme ad essi la riforma modifica anche la disciplina del referendum stesso ed è prevista inoltre l’abolizione del Cnel. Alcuni spunti in ultimo sono riservati al valore democratico dello strumento referendario e ad ulteriori strumenti di riflessione disponibili in preparazione al voto. Il confronto e il dibattito non vogliono però fermarsi alle pagine della rivista, ci auspichiamo possano continuare nei gruppi e nelle Regioni e anche attraverso l’utilizzo cosciente dei social o degli strumenti informatici. Augurando a ciascuno di poter vivere una reale esperienza di democrazia, in questa e nelle prossime occasioni referendarie, continuiamo insieme a formarci e informarci verso l’espressione di un voto pieno e consapevole.

* Condirettrice di Ricerca