di Giuseppe Rizzo *

pag_26Jean Monnet nasce il 9 Novembre 1888 a Cognac da una famiglia di produttori di liquori. All’età di sedici anni si trasferisce in Gran Bretagna e negli Stati Uniti, dove impara l’inglese e acquisisce un’ottima conoscenza del mondo anglosassone. Inizia quindi a curare in giro per il mondo gli interessi dell’azienda paterna.
Allo scoppio della I Guerra Mondiale, la sua domanda di arruolamento viene respinta per motivi di salute. Tuttavia, Monnet desidera servire il suo Paese: lo fa presentando al governo francese un piano di coordinamento delle forniture belliche con la Gran Bretagna e nel 1914 viene inviato dal governo francese a Londra come delegato della “Commissione Internazionale degli Approvvigionamenti”.
Avendo dimostrato ottime capacità professionali, nel 1919 viene designato come Vice Segretario della Società delle Nazioni. Si dimette nel 1923, dopo la morte del padre e rientra a Cognac per risollevare le sorti dell’impresa di famiglia.
 Si occupa, successivamente, della riorganizzazione finanziaria di diversi stati dell’Europa Orientale e partecipa alla costituzione della «Monnet and Murnane & Co» a San Francisco. Nel 1939, quando le truppe tedesche invadono la Polonia, Monnet viene inviato a Londra con l’incarico di elaborare un progetto per la creazione di un Comitato di Coordinamento franco-britannico: qui, nel giugno del 1940, mentre l’esercito nazista invade la Francia, Monnet propone a Churchill e a De Gaulle un progetto per l’unione federale tra i due Stati. Il governo francese però firma l’armistizio con i tedeschi e il progetto fallisce. Successivamente, Monnet si mette al servizio del governo britannico che gli offre l’opportunità di lavorare negli Stati Uniti per negoziare una commessa militare presso la Commissione per gli Acquisti Britannici. Qui riesce a convincere il Presidente Roosevelt ad ampliare la produzione di armi per rifornire gli alleati di materiale bellico: si tratta del cosiddetto Victory Program.
Alla fine della guerra, Monnet elabora un «piano di equipaggiamento e modernizzazione» volto sviluppo dell’economia francese: da questo momento, tuttavia, si rende conto che non si può semplicemente agire a livello nazionale e che bisogna unire gli uomini e non fare differenziazioni tra vincitori e vinti, altrimenti si pongono le basi per un nuovo conflitto. Nel 1950, all’inizio delle tensioni tra Stati Uniti e Unione Sovietica, Monnet realizza che per mantenere la pace in Europa è necessario che i singoli Stati si riuniscano in una federazione. Forte di questa idea, insieme ai suoi collaboratori inizia ad elaborare il concetto di “Comunità Europea”.
Il 9 Maggio 1950 il ministro degli affari esteri francese Robert Shuman rende nota la cosiddetta «Dichiarazione Shuman», promossa e preparata da Monnet, che propone di porre l’insieme della produzione franco – tedesca di carbone e acciaio sotto il controllo una Alta Autorità comune aperta agli altri stati europei. I governi di Germania, Italia, Belgio, Olanda e Lussemburgo rispondono con favore, ponendo le basi per la nascita della CECA.
Dopo il fallimento della Comunità Europea di Difesa, Monnet fonda nel 1955 il Comitato d’Azione per gli Stati Uniti d’Europa, istituito per promuovere e incentivare lo spirito dell’integrazione europea.
 Muore a Houjarray il 16 marzo 1979.
Pensiero sull’Europa
«Non ci sarà pace in Europa se gli stati saranno ricostituiti sulla base della sovranità nazionale. Non stiamo formando una coalizione di stati, stiamo unendo persone»[1]. Da queste parole, scritte nelle sue Memorie, emerge l’idea dominante del pensiero europeista di Jean Monnet. Anch’egli, come altre figure lungimiranti dello stesso periodo, si rende conto che solo delegando certi attributi della sovranità statale a un’autorità comune si sarebbero evitate le guerre fratricide in Europa. L’originalità dell’idea di Europa consiste nel “graduare” il processo d’integrazione, con una serie di piccoli passi aventi lo scopo di avvicinare tra loro gli Stati Europei, convinto che da ciò si sarebbe arrivati con naturalezza ad un Europa politica. Per questo, rispetto ad altri movimenti e associazioni che propugnavano l’idea di unificazione dell’Europa mediante la creazione di organismi sovranazionali federali, egli proponeva un’integrazione economica al servizio di un progetto politico.
Secondo Monnet, l’unico modo per superare le tensioni e i dissidi è modificare il corso delle cose: gli uomini non cambiano ma cambia il loro comportamento quando si modificano le circostanze che essi non riescono a superare. Ed è proprio questo il significato della Dichiarazione Shumann del 9 Maggio 1950. Monnet si accorge che è giunto il momento di porre fine alle rivalità tra Francia e Germania per il controllo della regione della Ruhr e della Lorena, ricche di giacimenti di carbone e acciaio e che entrambi i Paesi si devono impegnare per un obiettivo comune: l’Europa. Con la nascita della Comunità Europea del Carbone e Acciaio sono poste le basi per la creazione della Federazione Europea, indispensabile per il mantenimento della pace.
Monnet crede fortemente nella Comunità Europea appena creata ed è consapevole del fatto che la società europea non sarebbe stata creata tutta in una volta: capisce che occorre continuare a lavorare faticosamente per questo grande obiettivo. Fu proprio Monnet a dar vita al Comitato d’azione per gli Stati Uniti d’Europa, che riuniva uomini politici e organizzazioni sindacali a costituire il lievito e lo stimolo di tutti gli sviluppi dell’integrazione europea.

* Consigliere centrale FUCI



[1] Jean Monnet, Memoires, Favard, Paris 1976.