Cur

La direttiva intellettuale

 

Intento della disciplina morale che mi prefiggo, oltre quello della mia personale perfezione, è di contribuire all’incremento della vera e buona cultura.

Per quanto sarà possibile all’indole del mio lavoro, cercherò di promuovere lo studio di cose religiose.

Convinto della provvidenziale missione confidata al magistero della Chiesa cattolica nelle cose divine e necessarie alla salvezza umana, coltiverò in me la passione della fedeltà alla Chiesa, come Maestra di verità, e con umile ed intelligente comprensione cercherò di appropriarmi la sapienza vitale degli imperituri insegnamenti di essa.

Qualunque sia dunque l’ordine dei miei studi, amerò la letteratura che raccoglie il pensiero tradizionale della Chiesa. S. Agostino e S. Tommaso avranno da me venerazione particolare. Mi farò precetto di conoscere con sufficiente esattezza ed ampiezza la dottrina cristiana.

Ma tutto ciò per illuminare e sorreggere, non per sostituire o inceppare lo studio che mi sono scelto come ramo della mia competenza; perché devo dare alla mia preparazione professionale le migliori fatiche intellettuali, vincendo l’indolenza dilettanti sta per precisare un campo di studio e di lavoro.

Questo proposito di serietà deve tradursi anche in una sincera probità scientifica ed in una misurata critica dell’opera mia, così che né fretta, né vanità mi tentino ad immature affermazioni e pubblicazioni; ma nello stesso tempo deve anche infondermi il coraggio e l’umiltà per tendere a qualche conclusivo risultato di mia ed altrui utilità e per far fruttare quanto meglio possibile i talenti intellettuali che Dio mi ha dato.

 

Da Coscienza Universitaria, Ed. Studium, Roma, 2014