di Gianpietro Mazzoleni *

Nella storia sociale moderna si è spesso usato il termine ‘rivoluzione’ per definire rapidi e profondi cambiamenti nella politica, nell’economia, nell’organizzazione del lavoro, nei mondi vitali, negli orientamenti culturali, nei rapporti tra stati e tra gruppi sociali. Anche questi ultimi anni sono toccati da una rivoluzione che sta cambiando i connotati della società contemporanea e naturalmente anche della sfera politica.  Parlo della rivoluzione digitale, annunciata da tempo (ma ben descritta da Negroponte nel 1995) e accompagnata dalla larga diffusione di Internet.  Solo pochi decenni prima si era verificata un’altra rivoluzione, tecnologica e culturale insieme, oggetto d’innumerevoli studi, quella della nascita dell’era televisiva, peraltro tutt’altro che conclusa.  Ma il digitale non è soltanto una tecnologia in più rispetto alla stampa o alla televisione, è un nuovo ecosistema globale in cui tutta l’attività umana viene immersa rimanendo profondamente trasformata fino a diventare un mondo completamente diverso dal mondo ‘analogico’ che ha caratterizzato le attività umane sin dagli albori della società.

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* Università degli Studi di Milano